MORTE DI UNA MARTIRE: EBRU TIMTIK è morta il 27 agosto.

EBRU TIMTIK

Ebru, un’avvocata turca di 42 anni, è morta dopo 238 giorni di sciopero della fame, in detenzione, in Turchia.

Era stata condannata nel 2018 a 13 anni di reclusione per appartenenza ad organizzazione criminale, di fatto esercitava la sua nobile professione nello Studio Legale del Popolo, un gruppo specializzato nella difesa dei casi politicamente delicati di operai, minatori, donne violentate, che noi chiamiamo gli ultimi! Alla fine, però, sono finiti gli stessi avvocati, scomodi al regime, sotto un processo farsa (testimoni anonimi, nessuna prova certa) e in 18 sono stati condannati ad un totale di 159 anni e un mese di detenzione.

Come Lei, ci sono altri che fanno lo sciopero della fame in carcere e per tutti sono trascorsi oltre 200 giorni di digiuno: sono allo stremo. Queste scarne, terribili, disumane notizie sono state fornite dall’avvocata Cigdem Akbulut, moglie di un avvocato condannato ed in sciopero della fame dal 2 febbraio.

Akbulut, anch’essa avvocata, dice che il marito con un filo di voce la incita a portare avanti la battaglia di informazione “ma io temo che muoia, il mio cuore non regge. Vorrei essere degna di Loro, mi sento egoista

Mi sento egoista: queste parole ci interrogano! Non ci dovrebbero far dormire la notte e lavorare di giorno!

Ebru è una Martire universale, una testimone della dignità umana, che Dio creatore ci ha dato nell’atto della creazione, ma noi cosa facciamo: tutta la vicenda passata e presente ci interroga!

Dobbiamo pregare per la Sua anima santa e per coloro, che marciscono ingiustamente in carcere, ma un’Associazione, come la nostra deve impegnarsi anche nell’azione!

C’è tra di noi qualcuno che può indicarci vie di azioni nazionali ed internazionali, contatti con Organizzazioni che possono fare qualcosa di concreto perché si possa salvare i compagni di Ebru e si stigmatizzi la situazione politica e sociale turca?

Intanto affidiamo a Dio Padre onnipotente la Martire Ebru, con la nostra preghiera più sentita ed intensa e con intercessione delle lacrime di Santa Monica, ricordiamo pure la sofferenza “di croce”, ancora in essere, degli altri prigionieri nell’occulto: che il loro Angelo li conforti!

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