da: Agenzia di Stampa DIRE (Napoli) 28 apr.
“Il presidente Conte, i suoi ministri, i sui consulenti hanno amaramente trascurato le istanze, piu’ volte manifestate, specie in questi ultimi giorni alla vigilia della Fase 2, dai credenti, non solo cristiani, di riaccostarsi di
persona alle cerimonie religiose. Si e’ sostanzialmente ignorato un diritto naturale e costituzionale, continuando a negare la possibilita’ dei credenti ad avere una vita religiosa, che e’ fatta anche di momenti comunitari, pur con le dovute cautele e rispettando giusti condizionamenti”. Cosi’ Alfonso Barbarisi, Presidente nazionale dell’associazione italiana docenti
universitari cattolici.
“Il Papa e la chiesa Cattolica, come altre confessioni, hanno accettato – prosegue – per il bene comune della salute pubblica la sofferenza di rinunciare alla partecipazione, nella Fase 1, alle funzioni religiose ed in particolare, per noi cattolici, alla santa messa. Tuttavia il sentimento religioso e’ sgorgato forte, nei giorni scorsi, alla vigilia della Fase 2, in tutta l
sua sofferenza, l’istanza a modificare la assoluta proibizione. Con incredulita’ – ancora Barbarisi – si e’ appreso che nulla e’ stato tentato e nulla e’ stato modificato, a fronte di un grosso sforzo di mediazione in tutti i campi del vivere per alleggerire le proibizioni”.
L’Aidu chiede “che venga modificato il decreto durante il suo iter parlamentare al fine di adottare specifici protocolli le confessioni religiosa e il governo nel pieno rispetto del diritto alla salute”.